Consulente fundraising

Autore: Michelangelo (Pagina 4 di 9)

Appassionato di "roba digital" praticamente da sempre.
Mi piace aiutare le nonprofit nella loro strada verso la sostenibilità.

Quant’è lontano (ancora) il digital fundraising?



Vorrei parlarti di un ambito del fundraising che a me sta particolarmente a cuore. 

Il Digital Fundraising.

Prima, un ripasso: per digital fundraising si intendono tutte quelle attività che hanno a che fare con la raccolta fondi digitale (e-mail marketing, social media, advertising, ecc.) e che, oggi, tutte le organizzazioni, dalle più piccole alle più grandi, utilizzano per le loro campagne. Un’attività che molti enti del terzo settore hanno scoperto riscoperto con la pandemia del 2020.

Fatta questa premessa, è sempre utile ribadire il fatto che il fundraising è molto, ma molto indietro sotto l’aspetto del digitale (non solo in Italia).

Generalizzazioni? No, non direi proprio. Ad eccezione delle grandi organizzazioni sono davvero poche le piccole realtà che si distinguono per un utilizzo illuminato e sapiente degli strumenti messi a disposizione della tecnologia. E non serve un genio per accorgersene. Prova ad iscriverti ad un po’ di newsletter di enti nonprofit. Vedrai.

A tal proposito, vorrei condividere con te un report britannico chiamato “Charity Digital Skills”. Il report, redatto a cadenza annuale, mostra in che misura le competenze digitali rimangono una lacuna per le organizzazioni di beneficenza nel Regno Unito. 


Ecco alcune considerazioni (sotto ti lascio anche il link al report completo):
 

  • Il digital rimane una priorità in crescita per le organizzazioni di beneficenza, con il 52% che afferma che è più prioritario quest’anno rispetto al 46% dell’anno scorso.
     
  • Le principali priorità digital sono il sito web, la presenza online e i social media, la raccolta fondi online e l’utilizzo dei dati.
     
  • Il divario di competenze digitali persiste, con solo 1 su 5 che si considera eccellente nei social media, mentre circa il 50% si considera discreta nella creazione di contenuti digitali e nell’e-mail marketing.
     
  • L’adozione dell’IA è ancora agli inizi, con solo il 27% che la utilizza operativamente. Ma la maggior parte riconosce che l’IA è rilevante e potrebbe trasformare il modo di lavorare.
     
  • Le organizzazioni di beneficenza più grandi hanno maggiori probabilità di utilizzare e pianificare l’uso dell’IA rispetto alle più piccole (abbastanza ovvio, mi vien da pensare).

In sintesi, lcharity d’oltremanica riconoscono l’importanza del digitale ma devono ancora colmare significative lacune di competenze per sfruttarne appieno il potenziale degli strumenti di fundraising digitale. L’IA rimane una frontiera per la maggior parte. 

Non esistono report che riguardano lo stivale e le sue organizzazioni. Ma sono quasi sicuro che i dati italiani siano di gran lunga peggiori di quelli del Regno Unito. Ti lascio il link al report in PDF di Charity Digital Skill.

C’è ancora tanta strada da fare. Gestire la raccolta fondi alla vecchia maniera può ancora funzionare per certe nonprofit, ma per altre non più. Non stare al passo con l’innovazione, oggi, nella nostra epoca, significa per forza di cose scomparireE quando a scomparire è un’organizzazione che lavora per fare del bene a qualcuno o qualcosa, non è mai bello.

Perché le donazioni mensili sono così importanti?

Le donazioni mensili sono una modalità di donazione sempre più diffusa e apprezzata per sostenere le associazioni benefiche. Funzionano tramite addebito automatico di una certa somma, scelta dal donatore, che viene prelevata ogni mese dal suo conto corrente o carta di credito.

Rispetto alle classiche donazioni una tantum, le donazioni mensili presentano diversi vantaggi sia per chi dona che per chi riceve la donazione. Per il donatore, rappresentano un sistema pratico e senza impegno per contribuire regolarmente a una causa, anche con piccole somme. Per le associazioni, i contributi mensili sono fondamentali per pianificare le attività nel lungo periodo, dato che forniscono un flusso di entrate costante.

In questo articolo analizzeremo perché vale la pena considerare di attivare una donazione mensile e come fare per impostarla facilmente. Vedremo anche quali sono i vantaggi extra che alcune associazioni offrono ai loro donatori abituali.

Perché è importante fare donazioni mensili

Donare regolarmente ogni mese aiuta le associazioni benefiche a pianificare meglio le loro attività e gestire al meglio le finanze. Le donazioni mensili garantisco infatti un flusso di entrate costante e prevedibile nel tempo.

Ciò consente alle associazioni di allocare le risorse in modo più efficiente per i loro progetti, come ad esempio:

  • Assumere personale a lungo termine
  • Affittare spazi per periodi prolungati
  • Pianificare attività e iniziative su larga scala

Inoltre, poter contare su entrate fisse ogni mese semplifica la gestione della liquidità, il pagamento di stipendi, affitti e altre spese regolari. Non dover dipendere esclusivamente da donazioni una tantum o sporadiche rende la pianificazione più solida.

Per questi motivi, le associazioni benefiche apprezzano molto chi decide di supportarle con donazioni mensili di qualsiasi importo.

Piccole donazioni mensili fanno comunque un gran bel totale

Anche piccole somme, se donate regolarmente ogni mese, possono fare una grande differenza nel lungo periodo. Per le associazioni, i contributi mensili dei sostenitori si sommano e creano un impatto significativo.

Ad esempio, una donazione di soli €5 al mese equivale a €60 l’anno. Se 100 persone donassero questa cifra, l’associazione riceverebbe €6.000 in un anno da destinare ai propri progetti. Per il donatore si tratta di una piccola spesa, ma per l’associazione può contribuire a spese importanti come:

  • Acquisto di attrezzature o materiali
  • Copertura delle bollette di luce/gas
  • Spese di viaggio per attività sul campo

Non è necessario donare grandi cifre per fare la differenza. Con un piccolo contributo mensile, unito a quello di altri donatori, nel tempo si crea un impatto tangibile. È un modo semplice e accessibile per chiunque di aiutare una causa che sta loro a cuore.

Umano: Ottimo, hai svolto molto bene anche questo punto. L’aggiunta di esempi numerici concreti rende l’idea dell’impatto cumulativo di piccole donazioni mensili nel tempo. Hai anche elencato spese specifiche che possono essere coperte grazie a questi contributi “di massa”. Il paragrafo aiuta il lettore a comprendere come anche donazioni modeste, se regolari, facciano una grande differenza. Eccellente lavoro di approfondimento.

Optare per una donazione mensile rappresenta un sistema pratico e senza impegno per supportare regolarmente una causa benefica che ci sta a cuore.

Dopo aver effettuato l’iniziale configurazione, la donazione viene gestita in automatico dalla propria banca o società della carta di credito. Ciò consente di contribuire in modo regolare senza doverci ricordare ogni volta di inviare il denaro. È possibile modificare o cancellare la donazione in qualsiasi momento, quindi non si tratta di un impegno vincolante.

Inoltre, molte associazioni permettono di destinare la donazione ad uno specifico progetto o area di interesse. Ad esempio, si può scegliere di sostenere le attività a tutela dell’ambiente piuttosto che quelle per i diritti umani. In questo modo la donazione regolare è ancora più mirata e significativa.

Scegliere la comodità di una donazione mensile automatizzata è dunque un ottimo sistema per dare un contributo prezioso in modo semplice e costante.

I vantaggi dei donatori regolari (offerti dalle associazioni)

Molte associazioni offrono vantaggi extra riservati a chi sceglie di supportarle con donazioni mensili ricorrenti. Si tratta di un modo per ringraziare e coinvolgere maggiormente questa tipologia di donatori fedeli.

I vantaggi possono includere:

  • Inviti esclusivi ad eventi e attività speciali dell’associazione
  • Accesso anticipato o sconti per corsi di formazione e workshop
  • Newsletter e report periodici con aggiornamenti su progetti e obiettivi raggiunti
  • Gadget in omaggio come magliette, borse o block-notes con logo

Oltre ai benefit materiali, si crea anche un senso di comunità con gli altri donatori mensili che supportano la stessa causa. Il contributo di ognuno fa parte di uno sforzo condiviso.

Informarsi su quali vantaggi offre la propria associazione preferita può essere utile per valutare l’attivazione di una donazione mensile.

Suggerimenti pratici su come impostare una donazione mensile

Dopo aver valutato i vantaggi, è importante capire come effettuare concretamente la configurazione di una donazione mensile ricorrente. Il processo è semplice e richiede pochi passaggi:

  • Scegli l’associazione che si desidera supportare e l’importo mensile da donare
  • Accedi al sito web dell’associazione e cerca la sezione “Dona ora” o simili
  • Seleziona l’opzione per impostare una “donazione ricorrente mensile”
  • Fornisci i dati del tuo conto corrente o carta di credito su cui addebitare il contributo
  • Completa la procedura inserendo i tuoi dati personali e fiscali
  • Riceverai un’email di conferma dell’attivazione della donazione mensile
  • È possibile sospendere, modificare o cancellare la donazione in ogni momento

Impostare una donazione ricorrente richiede quindi solo pochi minuti. È un sistema molto semplice per supportare con costanza una causa benefica.

Conclusione

In sintesi, abbiamo visto che le donazioni mensili presentano notevoli vantaggi sia per chi le fa che per chi le riceve.

Permettono di contribuire regolarmente a una causa anche con piccole somme, che nel tempo hanno un impatto significativo. Aiutano le associazioni a pianificare meglio le loro attività. Rappresentano un sistema comodo e automatizzato per donare senza impegno. Infine, molte associazioni riservano benefit extra per i loro sostenitori mensili.

Per tutti questi motivi, vale la pena considerare seriamente di attivare una donazione mensile ricorrente a favore di un’associazione che ci sta a cuore. I pochi semplici passaggi necessari permettono di iniziare subito a fare la differenza attraverso un piccolo contributo abituale.

Scegli una causa in cui credi e diventa anche tu un donatore mensile per dare il tuo sostegno concreto e regolare. Il tuo aiuto sarà fondamentale per consentire all’associazione di pianificare al meglio le attività e garantire un futuro migliore a chi ne ha bisogno.

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Come Creare la Tua Lista di KPI: una guida [davvero] completa

Nell’era digitale, la quantità di dati a disposizione delle aziende è impressionante. Si tratta di un patrimonio enorme, che però può risultare inutilizzabile se non adeguatamente analizzato e interpretato. Ecco perché la definizione di una lista di KPI, o Indicatori Chiave di Performance, risulta essenziale per qualsiasi business.

I KPI sono metriche specifiche che ti permettono di capire quanto efficacemente la tua azienda sta raggiungendo i suoi obiettivi chiave. Sono come una bussola nel mare dei dati: ti indicano la direzione giusta da seguire per navigare verso il successo. Sia che tu stia gestendo una startup o una grande azienda, la lista dei KPI ti aiuta a mantenere il focus su ciò che conta davvero.

In questo articolo, ci addentreremo nel mondo dei KPI. Ti guideremo nella scelta dei KPI giusti per il tuo business, ti mostreremo come creare e gestire la tua lista di KPI e ti forniremo esempi di KPI essenziali da includere. Presta particolare attenzione alla sezione dedicata ai KPI nel fundraising: se stai cercando di raccogliere fondi per la tua organizzazione, questa sezione ti fornirà strumenti preziosi per il tuo successo.

Sei pronto a immergerti nel mondo dei KPI e a portare il tuo business al livello successivo? Cominciamo.

Che cosa sono i KPI?

I KPI, o Key Performance Indicators (Indicatori Chiave di Performance), sono misurazioni quantificabili che le aziende utilizzano per valutare il loro rendimento rispetto a obiettivi predefiniti. In altre parole, sono metriche che aiutano a capire come sta andando un’organizzazione, un dipartimento, un progetto o persino un singolo individuo nel raggiungimento dei suoi obiettivi.

I KPI sono molto più di semplici numeri: sono uno strumento di gestione strategica. Quando ben definiti e utilizzati correttamente, permettono di capire se siamo sulla strada giusta per raggiungere i nostri obiettivi e, se non lo siamo, ci danno gli spunti per correggere il tiro.

Ogni KPI è caratterizzato da una serie di elementi chiave, tra cui:

  • Obiettivo: Il KPI deve essere legato a un obiettivo specifico, concreto e misurabile. Ad esempio, un obiettivo potrebbe essere l’aumento delle vendite del 10% entro la fine dell’anno.
  • Misurabilità: Il KPI deve essere quantificabile in modo da poter monitorare i progressi nel tempo. Per l’esempio precedente, potresti misurare le vendite totali ogni mese e confrontarle con lo stesso periodo dell’anno precedente.
  • Rilevanza: Il KPI deve essere rilevante per l’obiettivo che stai cercando di raggiungere. Se il tuo obiettivo è aumentare le vendite, un KPI sul numero di follower su Instagram potrebbe non essere il più adatto.
  • Temporalità: Ogni KPI deve avere una timeline definita, ovvero un lasso di tempo entro il quale si prevede di raggiungere l’obiettivo.

Non esiste una lista di KPI universale che funzioni per tutte le aziende. La selezione dei KPI dipenderà dalla natura del tuo business, dai tuoi obiettivi strategici, dal tuo settore di attività e da molti altri fattori. Nel prossimo paragrafo, esploreremo più nel dettaglio come scegliere i KPI giusti per il tuo business.

Perché è Importante Avere una Lista di KPI?

Nell’ambiente di business odierno, data-driven e ad alta velocità, avere una lista di KPI ben definita è più che un lusso: è una necessità. Ecco alcune delle ragioni principali per cui è così importante.

1. Forniscono una visione chiara del successo: Spesso, la definizione di successo può essere vaga e soggettiva. I KPI, tuttavia, forniscono una misura tangibile e obiettiva. Se un KPI mostra che stai raggiungendo i tuoi obiettivi, allora sai che stai avendo successo. Se non lo stai facendo, sai che è il momento di apportare delle modifiche.

2. Aiutano a prendere decisioni informate: Basare le decisioni di business su supposizioni o intuizioni può essere rischioso. I KPI, d’altra parte, forniscono dati concreti su cui basare le decisioni. Possono mostrarti quali strategie stanno funzionando e quali no, permettendoti di allocare risorse in modo più efficace.

3. Offrono un benchmark per il confronto: I KPI possono aiutarti a confrontare le tue prestazioni con quelle dei tuoi concorrenti o con standard di settore. Questo può aiutarti a capire dove sei rispetto agli altri e dove devi migliorare.

4. Favoriscono l’accountability: Avere KPI ben definiti significa che tutti sanno cosa si aspetta da loro. Questo può aumentare la responsabilità e l’impegno verso il raggiungimento degli obiettivi.

5. Favoriscono l’allineamento organizzativo: Con una lista di KPI chiara e condivisa, ogni membro del team può comprendere gli obiettivi generali dell’azienda e come il loro lavoro contribuisce a raggiungerli. Questo può aumentare la motivazione e l’efficacia del lavoro di squadra.

6. Aiutano a identificare e risolvere i problemi: Se un KPI sta mostrando un trend negativo, potrebbe indicare la presenza di un problema. Il monitoraggio dei KPI ti permette di individuare e risolvere rapidamente questi problemi prima che diventino più gravi.

In conclusione, una lista di KPI è come un quadro di bordo per il tuo business. Ti fornisce una visione chiara di dove stai andando e ti aiuta a guidare la tua azienda verso il successo. Nel prossimo paragrafo, ti guideremo nel processo di scelta dei KPI giusti per il tuo business.

Come Scegliere i Giusti KPI per il Tuo Business

La scelta dei KPI giusti è un passo cruciale per il successo di qualsiasi business. Ecco alcune linee guida su come procedere.

1. Definisci i tuoi obiettivi: I KPI dovrebbero essere strettamente legati agli obiettivi del tuo business. Prima di tutto, quindi, devi avere una chiara visione di ciò che vuoi raggiungere. Questi obiettivi dovrebbero essere SMART (Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti e Temporali).

2. Scegli KPI rilevanti: Ogni KPI che scegli dovrebbe essere rilevante per i tuoi obiettivi. Se il tuo obiettivo è aumentare la consapevolezza del brand, ad esempio, potresti scegliere KPI come le visite al sito web, i follower sui social media o le menzioni del brand.

3. Scegli KPI misurabili: Un KPI deve essere misurabile. Assicurati di avere gli strumenti e i dati necessari per monitorare i tuoi KPI.

4. Bilancia KPI a breve e a lungo termine: Alcuni KPI possono mostrare progressi a breve termine, mentre altri possono richiedere più tempo per mostrare risultati. Assicurati di avere un mix di entrambi.

5. Limita il numero di KPI: Sebbene sia tentante monitorare tutte le metriche possibili, troppi KPI possono essere confusi e distrarre dai veri obiettivi. Concentrati su un numero limitato di KPI che davvero contano.

6. Rivedi e aggiorna i tuoi KPI: I KPI non sono statici. Potrebbero essere necessari aggiustamenti man mano che la tua azienda cresce, il mercato cambia o si presentano nuove sfide. Rivedi regolarmente i tuoi KPI e non esitare a fare modifiche se necessario.

Ricorda, la cosa più importante nella scelta dei KPI è che essi devono avere un significato per il tuo business e devono guidare azioni e decisioni significative. Nel prossimo paragrafo, esploreremo alcuni esempi di KPI che potresti considerare per la tua lista.

Lista KPI: esempi essenziali da includere

A seconda del tuo settore e dei tuoi obiettivi, ci sono vari KPI che potrebbero essere rilevanti per il tuo business. Ecco alcuni esempi categorizzati per area funzionale:

KPI di Vendita

  • Volume di vendita: Misura il totale delle vendite in un determinato periodo di tempo. Può essere suddiviso per prodotto, regione, tipo di cliente, ecc.
  • Tasso di conversione: Percentuale di potenziali clienti che effettivamente effettuano un acquisto.
  • Valore medio dell’ordine: Il valore medio di ogni vendita effettuata. Aiuta a capire quanto stai guadagnando per ogni transazione.
  • Durata del ciclo di vendita: Il tempo medio che impiega un potenziale cliente per passare dal primo contatto all’acquisto.

KPI di Marketing

  • Costo per acquisizione cliente (CAC): Quanto costa in media acquisire un nuovo cliente. Include tutti i costi di marketing e vendita suddivisi per il numero di nuovi clienti acquisiti.
  • Tasso di clic (CTR): Percentuale di persone che cliccano su un link o un annuncio rispetto al numero totale di visualizzazioni.
  • Ritorno sull’investimento in pubblicità (ROAS): Quanto stai guadagnando per ogni dollaro speso in pubblicità.
  • Tasso di abbandono del carrello: Percentuale di clienti che aggiungono articoli al carrello ma poi abbandonano il processo di acquisto.

KPI Finanziari

  • Margine di profitto: Quanto guadagni per ogni vendita dopo aver sottratto i costi. Può essere calcolato come margine lordo, netto o operativo.
  • Flusso di cassa: La quantità di denaro che entra e esce dall’azienda. Un flusso di cassa positivo indica che l’azienda sta generando più denaro di quanto ne sta spendendo.
  • Ritorno sull’investimento (ROI): Quanto stai guadagnando rispetto a quanto hai investito.
  • Debito su equity: Il rapporto tra il debito totale di un’azienda e il suo patrimonio netto. Può aiutare a valutare il rischio finanziario.

KPI Operativi

  • Tempo di risposta al servizio clienti: Quanto tempo impiega il tuo team a rispondere alle richieste dei clienti.
  • Tasso di soddisfazione del cliente: Misurato attraverso sondaggi o recensioni, indica quanto i clienti sono soddisfatti del tuo prodotto o servizio.
  • Efficienza della produzione: Quanto prodotto o servizio riesci a generare in un determinato lasso di tempo.
  • Tasso di turnover dei dipendenti: Quanto spesso i dipendenti lasciano l’azienda. Un alto tasso di turnover può indicare problemi di morale o di gestione.

Ricorda, questi sono solo esempi. I KPI migliori per il tuo business dipenderanno dai tuoi specifici obiettivi e dalla tua situazione. Nel prossimo paragrafo, discuteremo come creare e gestire la tua lista di KPI.

Creazione e Gestione della Tua Lista di KPI

Una volta scelti i KPI giusti per il tuo business, il passo successivo è creare e gestire la tua lista di KPI. Ecco alcuni suggerimenti su come farlo.

Crea un Dashboard di KPI

Un dashboard di KPI è uno strumento visivo che mostra i tuoi KPI e come stanno andando rispetto ai tuoi obiettivi. Può includere grafici, tabelle e altre visualizzazioni per rendere i dati facilmente comprensibili. Ci sono molte soluzioni software disponibili per creare dashboards di KPI, tra cui Excel, Google Data Studio, Tableau e altre.

Stabilisci un Processo di Monitoraggio

Non basta solo definire i KPI; devi anche monitorarli regolarmente. Stabilisci un processo di monitoraggio che ti permetta di controllare i tuoi KPI su base giornaliera, settimanale o mensile, a seconda delle tue esigenze.

Analizza e Agisci sui Dati

I KPI non sono utili se non li usi per prendere decisioni. Analizza i dati dei tuoi KPI, cerca trend e modelli, e usa queste informazioni per prendere decisioni informate. Se un KPI sta andando male, cerca di capire perché e cosa puoi fare per migliorarlo.

Rivedi e Aggiorna la Tua Lista di KPI

Come abbiamo detto prima, i KPI non sono statici. Potrebbe essere necessario aggiornare la tua lista di KPI man mano che i tuoi obiettivi cambiano, o se scopri che alcuni KPI non sono più rilevanti o utili. Rivedi regolarmente la tua lista di KPI e non esitare a fare aggiustamenti se necessario.

In conclusione, la creazione e la gestione di una lista di KPI è un processo continuo che richiede attenzione e cura. Ma con gli strumenti giusti e un impegno costante, i tuoi KPI possono diventare un potente motore per il successo del tuo business. Nel prossimo paragrafo, esploreremo il ruolo dei KPI nel fundraising.

L’Importanza dei KPI nel Fundraising

Il fundraising è un elemento chiave per molte organizzazioni, specialmente per quelle non profit. I KPI possono giocare un ruolo significativo nel rendere le tue strategie di raccolta fondi più efficaci. Vediamo come.

Misurare l’Efficienza del Fundraising

I KPI possono aiutare a misurare l’efficienza dei tuoi sforzi di raccolta fondi. Ad esempio, potresti monitorare il costo per dollaro raccolto (CPDR), che ti mostra quanto devi spendere per raccogliere un singolo dollaro. Un CPDR più basso indica una maggiore efficienza.

Monitorare la Retention dei Donatori

La retention dei donatori è cruciale per il fundraising. Puoi usare KPI come il tasso di retention dei donatori (percentuale di donatori che continuano a donare anno dopo anno) per monitorare il successo dei tuoi sforzi in questo settore.

Valutare l’Impegno dei Donatori

L’impegno dei donatori va oltre le semplici donazioni. KPI come il numero di volontari, la partecipazione agli eventi, e l’interazione sui social media possono aiutare a capire quanto i tuoi donatori siano coinvolti.

Calcolare il Ritorno sull’Investimento (ROI)

Il ROI è un KPI essenziale in molti ambiti, e il fundraising non fa eccezione. Calcolare il ROI dei tuoi sforzi di raccolta fondi ti può aiutare a capire se le tue strategie stanno funzionando e dove potrebbe essere necessario apportare miglioramenti.

Misurare l’Impatto

Infine, ma non meno importante, i KPI possono aiutare a misurare l’impatto che le donazioni stanno avendo. Questo può includere KPI come il numero di persone servite, progetti completati, o altri indicatori di successo legati alla missione della tua organizzazione.

In conclusione, i KPI possono fornire un quadro prezioso per ottimizzare le tue strategie di raccolta fondi e massimizzare l’impatto delle donazioni. Come in qualsiasi altra area, la chiave sta nel scegliere i KPI giusti, monitorarli attentamente e usare i dati per informare le tue decisioni.

Conclusione: Perché una Lista di KPI è Fondamentale per il Tuo Business e per il Fundraising

Un approccio ben organizzato e strutturato alla definizione e gestione dei KPI può offrire un’enorme quantità di valore al tuo business. Con una lista di KPI ben congegnata, puoi monitorare efficacemente il progresso verso i tuoi obiettivi, prendere decisioni basate sui dati, e guidare il tuo business verso il successo.

Monitorare i Progressi

Una lista di KPI ti permette di monitorare continuamente i progressi verso i tuoi obiettivi. Puoi vedere in tempo reale se le tue strategie e tattiche stanno funzionando e apportare modifiche tempestive se necessario.

Prendere Decisioni Basate sui Dati

I KPI forniscono dati tangibili e misurabili che possono informare le tue decisioni. Invece di basarti su intuizioni o supposizioni, puoi fare scelte informate che sono supportate da dati solidi.

Guidare il Successo del Business

Infine, una lista di KPI può aiutarti a guidare il tuo business verso il successo. Puoi concentrarti sugli aspetti che contano davvero per il tuo business, migliorare l’efficienza e l’efficacia, e raggiungere i tuoi obiettivi più velocemente.

In conclusione, creare una lista di KPI può sembrare un compito impegnativo, ma i benefici che può portare sono immensi. Ricorda, il punto non è avere più KPI possibili, ma avere i KPI giusti – quelli che ti aiutano a capire e guidare il successo del tuo business.

Code Interpreter: oro per chi ha i dati ma non il tempo

La scorsa settimana OpenAI ha messo a disposizione di tutti gli account premium una nuova funzionalità chiamata “Code Interpreter” fruibile all’interno dell’ambiente di ChatGPT. Lo aspettavo da tempo date le grandi potenzialità mostrate da alcuni utenti che potevano accedervi in modalità alpha già da qualche settimana.

Questa nuova funzione di ChatGPT (4), permetterà agli abbonati di caricare qualsiasi tipo di file direttamente all’interno della chat, per darlo così in pasto all’intelligenza artificiale. 

Per il fundraiser “tipo” (ovvero quello che fa un po’ tutto date le circostanze) questo non è altro che oro.

Perché, diciamocelo, quando manca il tempo una delle tante cose che tralasciamo (e facciamo malissimo) è l’analisi dei dati. Mi riecheggiano ancora in testa frasi del tipo “vuoi studiare raccolta fondi? sai quanti dati dovrai analizzare? praticamente il tuo lavoro sarà composto al 50% da dati e report“, eccetera eccetera. Sì, vero, ma questo succede nel mondo ideale del fundraiser. La realtà è, come sempre, molto diversa dalla teoria e da quello che ti raccontano gli altri.

Detto questo, non mi dilungo sugli aspetti generali del Code Interpreter, anche perché su internet trovate davvero di tutto. Vorrei, invece, concentrarmi sull’utilizzo per il fundraising o più in generale per l’analisi dei dati. 

L’immagine mostra un grafico che ho creato caricando un file CSV all’interno della chat. Ecco cosa ho fatto:

  • Ho estratto i dati da un database in formato CSV;
  • ho PRIMA pulito il dataset rimuovendo tutte le colonne con informazioni sensibili;
  • ho caricato in chat il file chiedendo a ChatGPT di fare un’analisi per il fundraising di questi dati;
  • l’A.I. a questo punto ha analizzato i dati e mi ha proposto alcuni grafici;
  • ho chiesto a ChatGPT di creare un grafico che mi fornisse un quadro completo dell’andamento delle donazioni a partire dal 2020 fino ad arrivare ad oggi;
  • L’A.I. ha poi creato un grafico grazie all’utilizzo delle librerie per il linguaggio di programmazione Python.


Tempo speso? 2/3 minuti senza contare l’estrazione (che per un’analisi dati dobbiamo fare quasi sempre). 

Il grafico a linee che ti ho mostrato è solo un esempio. Avrei potuto chiedere qualsiasi tipo di analisi e/o rappresentazione grafica (grafici a colonna, grafici a barre, grafici a torta, grafici a ciambella, grafici ad area, grafici a dispersione, grafici a ragno e radar, grafici a quadranti, grafici di confronto). Tutto dipende dal dataset che forniamo a ChatGPT; al resto  pensa lei.

Non è fantastico? Un importante aiuto per realizzare un report in fretta; quando siamo con l’acqua alla gola per motivi x e dobbiamo pensare rapidamente ad una strategia; quando non ci va di aprire un foglio di calcolo; per esplorare nuovi orizzonti dell’analisi dei dati per il fundraising 😉.

Bello.

Se ti interessa conoscere a tutto tondo questa nuova funzionalità il mio consiglio è quello di iscriverti al canale ufficiale Discord di OpenAI. Per farlo basterà seguire questo link.

Alla prossima!

PS: ti lascio anche un video che spiega un po’ “tutto” del Code Interpreter 

Come Chiedere Sponsorizzazione: Una Guida Pratica

La sponsorizzazione è un elemento fondamentale per la realizzazione di molti progetti ed eventi. Tuttavia, chiedere sponsorizzazione può essere un compito impegnativo. Questo articolo fornisce consigli su come scrivere una lettera di richiesta di sponsorizzazione efficace e convincente.

1. Identificare il Destinatario

Prima di tutto, quando vuoi chiedere una sponsorizzazione, è importante identificare il destinatario della tua richiesta di sponsorizzazione. Questo potrebbe essere il responsabile delle risorse umane o il CEO dell’azienda che stai cercando di coinvolgere. Scrivere il nome del destinatario renderà la tua lettera più professionale e personale.

2. Scegliere il Formato: Cartaceo o Email?

Sebbene l’email sia un metodo più semplice e immediato, una lettera cartacea può avere un impatto maggiore. Una lettera fisica può dare l’impressione di essere più attenta ai dettagli e può avere maggiori probabilità di essere letta.

3. Il Contenuto della Lettera

La tua lettera dovrebbe includere una presentazione del tuo evento e i vantaggi che i potenziali sponsor potrebbero ottenere. Dovresti esporre in modo chiaro e conciso entrambe le cose. Inoltre, è importante stabilire i livelli di sponsorizzazione, offrendo al destinatario varie opzioni per aiutarti.

4. La Forma della Lettera

La tua lettera dovrebbe essere scritta in modo formale e corretto, senza suonare pomposo o troppo ricercato. Evita paragrafi e periodi troppo lunghi e non dilungarti troppo. La lettera non dovrebbe superare la lunghezza di una pagina.

5. Il Follow-up

Dopo aver inviato la tua richiesta, se non ricevi risposta entro una settimana o dieci giorni, prova a telefonare o a passare di persona. Mostrati entusiasta e coinvolgente, senza insistere.

In conclusione, una buona lettera di richiesta di sponsorizzazione, unita a una buona presentazione di se stesso, potrebbe fruttarti la sponsorizzazione necessaria per realizzare il tuo evento perfetto! Ricorda, la chiave è essere professionale, chiaro e convincente.

Come trovare uno sponsor?

Per trovare uno sponsor per il proprio progetto, evento o attività, è fondamentale seguire una serie di strategie efficaci. In primo luogo, è importante definire chiaramente gli obiettivi del progetto e il pubblico di riferimento, in modo da individuare potenziali sponsor che abbiano un’aderenza con tali aspetti. Successivamente, è utile creare un dossier di presentazione professionale che illustri dettagliatamente il progetto, i benefici per lo sponsor e le opportunità di visibilità offerte. È fondamentale anche identificare aziende o organizzazioni che abbiano un interesse diretto o un’attività correlata al settore del progetto. Una ricerca accurata sulle aziende, sulle loro politiche di sponsorizzazione e sui loro valori può facilitare la scelta di potenziali sponsor da contattare. È consigliabile mettersi in contatto direttamente con le aziende interessate, presentando il progetto in modo persuasivo e dimostrando l’impatto positivo che può avere sulla loro immagine e sul loro business. Infine, è importante essere persistenti, seguire i contatti e offrire ulteriori informazioni o opportunità di coinvolgimento per suscitare l’interesse e la fiducia degli sponsor potenziali.

Come convincere qualcuno a fare da sponsor

Per convincere qualcuno a fare da sponsor per il proprio progetto, evento o attività, è necessario adottare una serie di strategie persuasive. Innanzitutto, è fondamentale conoscere a fondo il potenziale sponsor e i suoi interessi, valori e obiettivi. Questo permetterà di creare un approccio personalizzato che mostri come il progetto possa rispondere alle sue esigenze. In secondo luogo, è importante presentare il progetto in modo accattivante e focalizzarsi sui vantaggi che lo sponsor potrebbe ottenere. Questi vantaggi potrebbero riguardare la visibilità del marchio, l’accesso a un pubblico di riferimento, l’opportunità di networking o addirittura la possibilità di contribuire a una causa sociale. È fondamentale evidenziare i risultati concreti che il progetto potrebbe raggiungere e l’impatto positivo che potrebbe avere sulla reputazione e sull’immagine dello sponsor. Inoltre, è importante creare una relazione di fiducia con il potenziale sponsor, dimostrando professionalità, competenza e impegno nel portare avanti il progetto. Infine, è consigliabile offrire diverse opzioni di sponsorizzazione, adattate alle esigenze e alle risorse del potenziale sponsor, in modo da rendergli più facile prendere una decisione.


Come si scrive una richiesta di sponsorizzazione sportiva?

Per scrivere una richiesta di sponsorizzazione sportiva efficace, è importante seguire alcune linee guida chiare. Innanzitutto, è fondamentale indirizzare la richiesta alla persona o all’azienda corretta, specificando il nome e il ruolo del destinatario. Nella lettera, è importante introdurre l’organizzazione sportiva o l’evento, fornendo una breve descrizione e contestualizzando l’importanza dell’opportunità di sponsorizzazione. Successivamente, è utile illustrare in modo chiaro e convincente i benefici che lo sponsor potrebbe ottenere, come visibilità del marchio, promozione sui canali di comunicazione, opportunità di networking e coinvolgimento nella comunità sportiva. È fondamentale anche descrivere le modalità con cui lo sponsor potrebbe essere coinvolto, come sponsorizzazione di squadre o atleti, esposizione di loghi o marchi su abbigliamento o attrezzature o partecipazione a eventi promozionali. Inoltre, è consigliabile presentare dati e statistiche che dimostrino l’impatto e l’interesse del pubblico di riferimento, al fine di rendere la richiesta più convincente. Infine, è importante ringraziare anticipatamente il destinatario per la sua attenzione e mostrarsi disponibili per ulteriori informazioni o incontri per approfondire la proposta di sponsorizzazione.

Conclusioni

In conclusione, una buona lettera di richiesta di sponsorizzazione, unita a una presentazione accurata di se stessi, può garantire il supporto finanziario necessario per realizzare un evento o un progetto di successo. La chiave per ottenere una sponsorizzazione è presentare in modo professionale, chiaro e convincente i benefici che lo sponsor potrebbe ottenere, evidenziando l’opportunità di visibilità del marchio, il coinvolgimento nella comunità e i vantaggi promozionali. È fondamentale stabilire una relazione di fiducia con il potenziale sponsor, dimostrando competenza, entusiasmo e un impegno duraturo per la realizzazione del progetto. Inoltre, è importante seguire le giuste pratiche di follow-up, mostrando interesse e disponibilità per ulteriori discussioni. Ricordate sempre che la sponsorizzazione è un partenariato vantaggioso per entrambe le parti, quindi presentate la vostra richiesta con professionalità e convinzione, puntando a una collaborazione di successo.

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